Descrizione
RosGos – Lost in the desert
Confezione CD digipack 3 ante.
Brani
- Free to weep
- Standing in the light
- Telephone song
- Sparkle
- To daydream
- Sara
- Lost
- Mary Ann
- The date
- Misery
- 17
€14,90
Lost in the Desert è il secondo album solista di Maurizio Vaiani, in arte RosGos, già cantante dei Jenny’s Joke. RosGos torna alle origini musicali figlie della decennale esperienza di band con un disco tutto in inglese. Per la produzione di Marco Torriani (Toria, Bugo, Verbal, Bangarang), Lost in The Desert è un viaggio attraverso diversi stati d’animo, al ritmo di cavalcate sonore che visitano mondi musicali distanti tra loro, ma sempre riconducibili ad una precisa identità dell’autore. Un lavoro spiccatamente intimista, scandito da un songwriting che indaga oltre i nostri confini e da strumentazioni e arrangiamenti scelti con cura ed amore per i dettagli.
Disponibile
RosGos – Lost in the desert
Confezione CD digipack 3 ante.
Brani
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Rockit –
fonte: https://www.rockit.it/recensione/47669/rosgos-lost-in-the-desert
Con un po’ di rock folk vintage e il finestrino aperto, le pianure lombarde si trasformano in un deserto americano: Lost in the desert è il secondo album di Maurizio Vaiani in arte RosGos, già cantante dei Jenny’s Joke. Il progetto solista del cantautore di Crema è proprio espressione di un rock folk tutto in inglese, che guarda alle sonorità d’oltreoceano vecchio stile. L’inizio dell’album con Free to weep, chitarra e voce, è lento, intimo, sussurrato e “libero di piangere”. Due canzoni spiccano in particolare: il testo e gli effetti sulla voce rendono Telephone song molto contemporanea mentre Sara – con la chitarra protagonista, la voce e pochi altri elementi – ha una tensione speciale, un’ispirazione rara e una sospesa ambizione all’eternità.
Potenzialmente le 11 canzoni dell’album possono trasportare in altre dimensioni, magari tra il deserto e il Grand Canyon (Standing in the light, Sparkle, To daydream). Lost in the desert infatti potrebbe essere uno di quei dischi da ascoltare in un lungo viaggio in macchina con i finestrini abbassati mentre fuori scorrono i paesaggi pianeggianti delle campagne lombarde, sognando di essere su un’assolata e solitaria highway negli Stati Uniti e agitando la testa sui brani più graffianti, come Lost e Misery. The date crea un’atmosfera epica, mentre 17 chiude il lavoro con intensità e cori.
La musica di RosGos può certamente dare soddisfazioni agli amanti del rock cantautorale e ai nostalgici di sonorità un po’ vintage. Nelle prossime produzioni sarebbe interessante contaminare un po’ di più i brani con l’elettronica, come in parte avviene ad esempio nella traccia Mary Ann, naturalmente senza guastare l’identità artistica complessiva del progetto: l’obiettivo potrebbe essere cercare una nuova via che renda attuale e necessario il ritorno sulla scena musicale di un bel po’ di rock fatto bene. La strada già segnata è quella giusta e suona affascinante come la Route 66.
Francesco Carrubba